Gli aclisti e gli uomini di buona volontà della comunità
pastorale dei sei castelli, sono onorati di ricordare il loro grande presidente
Renzo Serafini immaturamente scomparso la scorsa settimana. A lui si deve il
grande rifiorir delle attività culturali e sociali delle acli dagli anni ‘80 ai
nostri giorni. Lui, con l’umiltà e fermezza del suo amabile carattere, sapeva
ricordare a tutti che le Acli, sin dal 1954 hanno dato “tanto” in idee, azioni,
e servizi per il “bene comune” nella comunità di Collevalenza e dell’environ
tuderte. Le Acli, diceva Renzo, meritano partecipazione attiva per continuare
l’azione di riscatto democratico di tutti i lavoratori nel segno della speranza
e nel rispetto del creato. San Francesco, il Santo della nostra terra, diceva:
chi lavora con le mani è un lavoratore, chi adopera le mani e la testa è un
artigiano ed infine chi mette insieme mani, testa e cuore è un artista e, per
tutti noi, ha affermato il segretario Sante Filippetti, il presidente Renzo era
e resta un artista. Con Renzo, ha continuato Filippetti, teniamo un debito
morale di andare, con la tempistica più breve possibile, al completamento di un'opera come “La storia dei sei castelli” dalle origini alla beatificazione di
Madre Speranza. In proposito c’è già l’impegno solenne di dedicare l’opera alla
memoria del socio Evaristo Giuggiola che già produsse la base storica della
ricerca e il presidente Renzo Serafini che ha coltivato l’iniziativa culturale
volta alla migliore coesione socio-economica della neo comunità pastorale dei
sei castelli (Collevalenza, Chioano, Ficareto, Monticello, Rosceto,
Torrececcona).
Collevalenza, 22.03.14