sabato 12 aprile 2014

Renzo Serafini, un grande presidente

Gli aclisti e gli uomini di buona volontà della comunità pastorale dei sei castelli, sono onorati di ricordare il loro grande presidente Renzo Serafini immaturamente scomparso la scorsa settimana. A lui si deve il grande rifiorir delle attività culturali e sociali delle acli dagli anni ‘80 ai nostri giorni. Lui, con l’umiltà e fermezza del suo amabile carattere, sapeva ricordare a tutti che le Acli, sin dal 1954 hanno dato “tanto” in idee, azioni, e servizi per il “bene comune” nella comunità di Collevalenza e dell’environ tuderte. Le Acli, diceva Renzo, meritano partecipazione attiva per continuare l’azione di riscatto democratico di tutti i lavoratori nel segno della speranza e nel rispetto del creato. San Francesco, il Santo della nostra terra, diceva: chi lavora con le mani è un lavoratore, chi adopera le mani e la testa è un artigiano ed infine chi mette insieme mani, testa e cuore è un artista e, per tutti noi, ha affermato il segretario Sante Filippetti, il presidente Renzo era e resta un artista. Con Renzo, ha continuato Filippetti, teniamo un debito morale di andare, con la tempistica più breve possibile, al completamento di un'opera come “La storia dei sei castelli” dalle origini alla beatificazione di Madre Speranza. In proposito c’è già l’impegno solenne di dedicare l’opera alla memoria del socio Evaristo Giuggiola che già produsse la base storica della ricerca e il presidente Renzo Serafini che ha coltivato l’iniziativa culturale volta alla migliore coesione socio-economica della neo comunità pastorale dei sei castelli (Collevalenza, Chioano, Ficareto, Monticello, Rosceto, Torrececcona).

Collevalenza, 22.03.14


Le attività delle Acli di Collevalenza

Tra i diversi momenti della dinamica vita sociale delle Acli di Collevalenza si annoverano due Feste. “Festa de l’ANIMELLA” e “Festa delle EUROPALOMBIADI”, da alcuni decenni calendarizzate nel penultimo fine settimana di Carnevale et ultimo fine settimana di novembre. Due feste che nulla hanno che fare con le “sagre” che, qua e là per l’Umbria, è dato di conoscere. Per le Acli la festa è momento di incontro, di coesione, di allegria, senza nulla mettere da parte in termini di memoria, cultura, senso umano e civile del tempo di lavoro e del tempo libero ai fini del fare la propria, possibile, parte per la costruzione di una società fondata sul bene comune. Entrambi le feste sono utili alle ragioni del fare memoria, del non dimenticare da dove arriviamo e. senza ombra di nostalgia, con i loro momenti culturali, religiosi, sportivi e ricreativi invitano a guardare con speranza al futuro. Di anno in anno anche attraverso mostre, filmati e approfondimenti sulle caratteristiche sociali del territorio, anche detto dei sei castelli – Collevalenza, Chioano, Ficareto, Monticello, Rosceto e Torrececcona – e/o della nuova unità pastorale, sono emersi non pochi consigli utili per contrastare emarginazione e desertificazione delle attività agricole, artigianali e professionali della zona. La festa de l’Animella è di ispirazione prettamente agreste e mettendo al centro il mondo agricolo con la partecipazione attiva di non pochi rappresentanti delle associazioni, enti ed istituzioni è particolarmente emerso che da soli non si va da nessuna parte mentre , come sottolineano le Acli “insieme si può”. Insieme tra soggetti dello stesso settore produttivo senza tralasciare tutti gli altri per rendere agibile “l’agire locale  nel pensare globale”. Un tempo non troppo lontano prodotti della terra e dell’artigianato non andavano oltre il “mercato di Todi” . Oggi è tempo di sprovincializzarsi, di guardare alla globalità e in questa direzione ha lavorato e lavora la festa delle Europalombiadi che, pur rifacendosi alla nobile caccia delle palombe e l’originale piatto della “palomba alla Todina”, è stata ed è momento di conoscenza, approfondimento delle ragioni storiche e moderne della Europa dei cittadini. Quindi si può ben dire che le due feste  sono  momenti di crescita per la crescita. Crescita dal basso, antidoto alla crisi in atto, dalla quale si può e si deve uscire mettendo in campo una buona dose di mutualismo. Quel mutualismo che sta’ alla base della nostra società europea e che nasce dall’esperienza del mondo cattolico.
Collevalenza  01.03.14
Segreteria Acli

Info 3405849858